Quando la chimica racconta una storia: la scoperta del fossile di Toumai

14-07-2016

Quattordici anni fa, l'11 luglio del 2002, venne pubblicato un importante articolo sulla rivista Nature. Si trattava della presentazione ufficiale del fossile Sahelantropus tchadensis, detto anche Uomo di Toumai, ritrovato un anno prima in Ciad da uno studente di un team di paleontologi e geologi coordinati da Michel Brunet, autore dell'articolo.  

Il cranio, la mandibola e alcuni denti riportati alla luce sono i fossili di una specie estinta che tuttavia è difficile collocare nella storia evolutiva di uomini o scimpanzé.

 

Il lato interessante di questa scoperta è il luogo del suo ritrovamento: la regione di Toros-Menalla in Ciad. Il fossile dunque è stato rinvenuto in Africa centrale, a ben 2500 km a ovest della Rift Valley, considerata la culla dell'umanità per la quantità di resti ritrovati. La scoperta di Toumai quindi ha cambiato le carte in tavola: gli ominidi non popolarono solo la Rift Valley ma abitarono anche altri luoghi dell'Africa.

Le analisi isotopiche dello stronzio ci dicono molto sulla provenienza geografica di un fossile. Ad esempio il rapporto isotopico dello stronzio dello smalto dei denti molari corrisponde alla geologia dell'area in cui una persona ha trascorso l'infanzia, mentre quello delle ossa, mutando gradualmente, ci rivela la provenienza geografica più recente. Questa tecnica è usata anche nei laboratori di Isotopic Ratio Institute, azienda italiana di analisi isotopiche di cui Massimo Peruzzo, CEO di Eurolab, è Presidente.

 

La fauna associata al fossile di Toumai comparata con altri ritrovamenti lo colloca nell'era del Miocene. L'area di ritrovamento ci dice che i primi esseri umani non erano concentrati solo una zona dell'Africa ma anche in altri luoghi. Eventuali altri ritrovamenti uniti alle analisi isotopiche dello stronzio potrebbero raccontarci se e dove questi ominidi sono venuti in contatto tra loro.

 

Scoperte come questa sono importantissime: ci ricordano che anche la chimica può raccontare una storia, lontanissima in un mondo che oggi sarebbe irriconoscibile. Non lo trovate affascinante?

 

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