3M, la problematica dei PFAS in USA e l'importanza di affidarsi ad Eurolab!

Da qualche settimana, sui principali quotidiani statunitensi viene riportata una notizia che coinvolge direttamente il colosso industriale 3M (quelli del nastro adesivo per intenderci). Secondo queste agenzie di stampa, gli impianti produttivi della 3M avrebbero causato un diffuso inquinamento da PFAS. Ovviamente il condizionale è d’obbligo e occorre lasciare il tempo alle autorità, nel  caso specifico l’EPA, affinchè verifichino le effettive responsabilità. Tuttavia, ancora una volta, emerge l’importanza di eseguire in modo sistematico controlli sulle acque di scarico e sulle acque di falda per questa classe di composti. Inoltre, è altresì importante non limitarsi ad eseguire le analisi degli ormai “soliti noti” PFAS, ma occorre allargare lo spettro dei composti ricercati quanto più possibile. Eurolab, grazie all’utilizzo dell’Altissima Risoluzione, è in grado di quantificare uno spettro molto ampio di molecole appartenenti alla famiglia di PFAS e, cosa ancora più importante, può eseguire delle analisi retrospettive per verificare la presenza dei possibili “nuovi” PFAS, non ancora ricercati o non ancora conosciuti, su campioni analizzati in passato. In questo modo, se dovessero emergere  delle problematiche dovute ad un PFAS di ultima generazione come, ad esempio,  quanto successo per il Gen X ed il C6O4, Eurolab può andare a ritroso e verificare se i campioni analizzati in passato contenevano, o meno, questi nuovi PFAS.

Eurolab, quindi, offre ai propri Clienti l’indiscusso vantaggio, rispetto ai principali competitor, di avere un “Data Base” analitico dei propri campioni in Alta Risoluzione.

Eurolab: PFAS ed analisi retrospettive in Altissima Risoluzione!