Le paraffine clorurate a catena corta, o SCCP, sono composti chimici organoclorurati.
Studi condotti alla fine degli anni 90 hanno dimostrato che le SCCP sono composti inquinanti organici, Persistenti, Bioaccumulabili e Tossici (PBT). I nostri metodi analitici garantiscono il rispetto dei regolamenti europei e la sicurezza per l’azienda.
Le paraffine clorurate a catena corta, o SCCP, sono composti chimici organoclorurati, con una struttura composta da 10 a 13 atomi di carbonio, prodotti tramite la reazione di cloro gassoso con paraffine alifatiche (idrocarburi). A causa del metodo attraverso il quale sono prodotte, le SCCP sono miscele di singoli composti con catena, di lunghezza e livelli di clorurazione variabile. Questa variabilità rende le SCCP una classe di composti estremamente difficile da analizzare e quantificare con precisione.
Le SCCP sono state utilizzate in passato in una grande varietà di applicazioni industriali e di beni di consumo. I loro impieghi principali sono negli oli industriali per il taglio dei metalli, come additivi nelle plastiche, nelle gomme, nelle vernici e nei tessuti dove svolgono la funzione di stabilizzanti, sigillanti e ritardanti di fiamma.
Valutazioni di rischio condotte sulle SCCP all’interno dell’UE alla fine degli anni 90 hanno dimostrato che tali composti sono inquinanti organici, classificate come sostanze Persistenti, Bioaccumulabili e Tossici (PBT). Le SCCP sono quindi composti che si accumulano a lungo nei tessuti biologici, provocando danni all’organismo. In particolare sono state trovate tracce di paraffine a catena corta in organismi marini e terrestri. L’esposizione a questi composti nei mammiferi ha evidenziato danni a fegato, reni e tiroide. Data la loro persistenza e capacità di essere trasportate dalle correnti d’aria, le paraffine clorurate sono oggi inquinanti ambientali diffusi e sono state rilevate anche in zone remote dell’Artico. Costituiscono quindi un pericolo per l’ambiente oltre che per gli organismi viventi.
Ad oggi sono state introdotte delle restrizioni sulla commercializzazione e sull’uso di queste sostanze chimiche. La presenza di paraffine clorurate a catena corta è normata dal Reg. UE 2030/2015, che modifica l’allegato I del regolamento POPs n. 850/2004 e definisce come limite per le SCCP 0,15% in peso.
Negli articoli la determinazione delle SCCP è da effettuare in particolare sulle parti plastiche. Nelle AEE le SCCP si possono trovare sui rivestimenti in PVC di cavi elettrici e spine. Le SCCP possono essere presenti come impurezze nelle paraffine clorurate a catena media (MCCP). Le MCCP sono composti chimici organo clorurati, con una struttura simile alle SCCP ma composta da 14 a 17 atomi di carbonio. Queste paraffine a catena media sono impiegate come stabilizzanti nella produzione del PVC, sono meno tossiche delle SCCP e vengono utilizzate come sostituenti di quest’ultime. Le aziende che producono apparecchiature elettriche ed elettroniche (AEE) devono fare quindi molta attenzione. Lo sa bene un nostro cliente produttore di AEE ed in particolare il team che si occupa di sviluppare nuovi prodotti. Oltre a ideare nuovi prodotti, il gruppo di lavoro ha il compito di analizzare e studiare ogni singolo pezzo con cura, per sviluppare un nuovo prototipo. I controlli impediscono intoppi durante la fase di produzione su larga scala, come la presenza di componenti difettosi o fuori norma. Così anche una parte innocua, come la spina del dispositivo, diventa oggetto di analisi. Il team doveva verificare che la plastica di rivestimento non contenesse SCCP. Ma si tratta di analisi tecniche che non tutti i laboratori sono in grado di fare. Neanche il laboratorio interno all’azienda sapeva bene come eseguire queste analisi. Per questo il Cliente si è rivolto a Eurolab. Il team di sviluppo prodotto ha inviato al nostro laboratorio diverse spine senza riferire il nome dei fornitori. Noi di Eurolab abbiamo analizzato il PVC che avvolgeva cavi e spine per verificare la presenza e la quantità di SCCP. Una volta ottenuti i risultati la risposta era chiara: alcuni fornitori erano da escludere per il prototipo da mandare in produzione, a causa del PVC con impurezze di paraffine C10-13. C’erano tutte le prove per smascherarli. In questo modo non ci sono più rischi per i nuovi prodotti e c’è maggiore controllo sui prodotti già in produzione. I nostri metodi analitici garantiscono il rispetto dei regolamenti europei e la sicurezza per l’azienda. Infatti un prodotto sicuro in fase di progettazione è un prodotto che viaggia più veloce nel mercato.
Questo fa Eurolab: la differenza!
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