Nichel: un elemento birichino, un'analisi laboriosa, un risultato preciso

29-03-2016

Un po' diavoletto e un po' folletto. Tossico a livelli elevati ma molto utile in diversi momenti della vita quotidiana. Vi presentiamo il nichel, metallo argenteo malleabile e duttile, il cui nome deriva dalla parola svedese nickel (folletto) e dal termine tedesco kupfernickel (rame del diavolo). 

Un nome che la dice lunga su questo elemento, assai usato per la sua resistenza all'ossidazione e per le proprietà che conferisce alle leghe di cui fa parte. Pur essendo presente nell'acqua e nei cibi, il nichel è un metallo tossico e in alcune persone particolarmente sensibili può dar vita a fastidiose allergie.

 

Nei laboratori Eurolab effettuiamo il test di cessione del nichel che determina in che misura determinati oggetti rilascino quantità di nichel durante il loro utilizzo. La norma EN 1811:2011 stabilisce infatti due limiti per il rilascio di nichel: 0,5 microgrammi/cm2/settimana per i prodotti a contatto con la pelle per uso prolungato e 0,2 microgrammi/cm2/settimana per i prodotti inseriti in parti perforate del corpo.

Ecco perché analizziamo sia piercing e perni di orecchini, sia tutti i tipi di gioielli in oro bianco, la bigiotteria e gli accessori moda di metallo che sono a contatto con la pelle.

L'ampia varietà di oggetti che è sottoposta ad analisi è causa della maggiore difficoltà della misurazione di cessione del nichel. Dal momento che i risultati tengono conto della superficie in cm2 dell'oggetto, la sua corretta misurazione è fondamentale. Date le forme sempre diverse dei campioni da analizzare, non esistono strumenti che eseguono questo lavoro in modo automatico ma, per fortuna, esistono i professionisti di Eurolab che con pazienza, precisione e buon calibro calcolano a mano la misura di tali superfici. Un lavoro certosino, quasi da medaglia… d'oro, ovviamente! Non vorremmo far calcolare anch'essa al nostro abile tecnico, no?

 

Ma torniamo all'analisi della cessione del nichel. Se vi sembra che sia già difficoltosa, vi ricordiamo che l'analisi non è ancora iniziata! Il prossimo passaggio consiste nel sottoporre i campioni a un ciclo di stress chimico-fisico per simulare l'usura del pezzo in due anni di normale utilizzo. Successivamente, i campioni sono immersi in una soluzione di sudore artificiale e messi un una stufa a 35° per sette giorni. Trascorso il tempo necessario, la soluzione di sudore artificiale è analizzata attraverso l'ICP ottico per determinare quanto nichel è stato ceduto dal campione.

 

Nella maggioranza dei casi, l'analisi termina qui. Tuttavia ci sono casi particolari in cui i risultati danno dati anomali e ciò richiede un'ulteriore fase di analisi. Ci sono campioni che, dopo un normalissima incisione laser, non superano più i test delle fasi precedenti. Oppure ci sono casi di depositi galvanici (strati di metallo protettivi) che sono inquinati da minime tracce di nichel e dunque contribuiscono a superare la soglia di cessione imposta dalla legge.

 

Come sempre ne vediamo di tutti i colori nei laboratori Eurolab. È questo che rende il nostro lavoro stimolante e che, soprattutto, che migliora la qualità di gioielli e accessori moda, bloccando prodotti potenzialmente dannosi prima che siano immessi sul mercato.

 
 

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