Intervista a Massimo Peruzzo: “Eurolab è un'azienda, un laboratorio, una meravigliosa impresa

15-02-2016

Molti di voi possono immaginare cosa significhi guidare un'azienda, ma quanti sanno come si dirigono e gestiscono i laboratori di analisi chimiche?

 L'abbiamo chiesto Massimo Peruzzo, CEO di Eurolab, che ci ha raccontato l'azienda vista dai suoi occhi. Abbiamo scoperto qualcosa in più sui laboratori, oltre a qualche curioso aneddoto.

 

Quali sono le difficoltà a cui va incontro un laboratorio di analisi chimiche e come vengono superate?

Credo che la difficoltà maggiore sia quella di mantenere aggiornato il personale sulle nuove norme e sulle ultime tecniche di analisi, che si evolvono con estrema velocità. Nel nostro settore la tecnologia può cambiare con maggiore velocità rispetto alla possibilità di aggiornamento delle persone che dovrebbero utilizzarla, ed è proprio questo il problema. In Eurolab cerchiamo di superare questa difficoltà dando molta importanza alla formazione. Io e i miei collaboratori seguiamo corsi di aggiornamento, consultiamo siti web e riviste specializzate, e partecipiamo a eventi e convegni del settore.

 

Parlaci del futuro di Eurolab. Come vedi il laboratorio tra cinque anni?

Prima di tutto mi piace pensare e definire Eurolab come un'Azienda e non come un Laboratorio. Un traguardo molto ambizioso è quello di applicare a Eurolab i principi e i concetti delle attività produttive industriali. Tra cinque anni, dunque, mi immagino un'Azienda ben strutturata che si collochi tra i primi dieci laboratori di analisi chimiche del Nordest.

 

Qual è il campione più pericoloso mai analizzato a Eurolab?

Alcuni rifiuti pericolosi hanno concentrazioni assai elevate di sostanze inquinanti e dunque richiedono una manipolazione particolare e molto attenta.

 

E quello più strano?

Domanda molto difficile… è abbastanza normale che in Azienda arrivino campioni “particolari”. Probabilmente la richiesta più strana è stata quella di un signore di una certa età che ci ha richiesto di verificare se nel suo vino ci fossero tracce di bromuro, in quanto temeva che la sua giovane moglie lo rendesse “innocuo” aggiungendo tale sostanza al vino che beveva.

 

Toglici una curiosità: c'era veramente il bromuro nel vino?

Alla fine non abbiamo effettuato questa analisi dunque non lo sapremo mai!

 

Parlaci un po' di te. Se non avessi fatto il chimico, quale lavoro pensi che faresti ora?

Ti correggo, io non faccio più il chimico, io faccio l’Imprenditore! Sono due concetti totalmente diversi. Probabilmente, se non avessi preso la laurea in chimica, mi sarebbe piaciuto fare il macchinista dei treni. Mio papà era ferroviere e forse questa cosa è nel nostro DNA!

 

Quando e come è nata la tua passione per la chimica?

A essere sincero è nata per sbaglio! Finito il liceo avrei voluto fare astronomia, di cui ero appassionatissimo. Guardando con attenzione i programmi degli esami che avrei dovuto sostenere mi sono reso conto che la sfida sarebbe stata improba. Quindi, volendo restare nell’ambito scientifico, ho preso in considerazione varie ipotesi come biologia e fisica ma alla fine ho optato per chimica. E con il senno di poi, devo proprio dire che è stata una scelta fortunata!

 

Cosa ti piace del tuo lavoro?

Sicuramente la possibilità di essere artefici del proprio destino! Poter fare l’Imprenditore è una cosa molto impegnativa ma allo stesso tempo bellissima. Per questo devo ringraziare in eterno il mio socio “Vanni” per avermi dato questa possibilità nel 2004. Mi ricordo benissimo che quando ci siamo conosciuti mi disse “…un giorno mi ringrazierai…” e non mi stancherò mai di farlo!

 

Cosa fai nel tempo libero?

Tempo libero? Aspettate, mi devo ricordare cosa significhino queste parole… scherzi a parte, oltre ad amministrare Eurolab, adesso sono molto impegnato, assieme all’altro mio socio Marco Ferrante, a “far decollare” la nostra nuova Azienda: IRI, Isotopic Ratio Institute. Non contento, ho iniziato a frequentare il Master MBA al CUOA che mi terrà occupato due weekend al mese per i prossimi diciotto mesi. Last, but not last, ho anche una splendida famiglia che mi supporta e a cui voglio dedicare tutto il tempo che posso.

 
 

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