Quando ci chiedono di fare molte contro analisi nell'ambito di un determinato settore siamo veramente orgogliosi: capiamo che le nostre analisi sono precise ed eseguite nel migliore dei modi.
È quello che succede con la determinazione dei composti organostannici che esaminiamo con un metodo molto complesso ma in grado di darci dei risultati precisi. Ed è proprio per questo che le analisi di Eurolab sono spesso scelte per avere l'ultima parola.
I composti organostannici sono inquinanti organici che derivano da un sottoprodotto della reazione di formazione del poliestere. Le aziende che producono questo polimero, usato per lo più nell'industria tessile tecnica, utilizzano dei catalizzatori per la sintesi del poliestere e sono proprio questi ultimi a essere classificati come composti organostannici. L'uso di molti di questi è ammesso dal regolamento REACH, ma può capitare che al loro interno vi sia una minima concentrazione di organostannici vietati. Sottolineiamo: una minima concentrazione.
Il nostro lavoro, dunque, è quello di effettuare un'analisi per determinare se gli organostannici vietati dal REACH siano presenti nel poliestere. Il campione viene sottoposto a derivatizzazione, un processo che serve a rendere le molecole organiche più volatili.
Successivamente si effettua l'analisi in GC-MS con l'ausilio del gas cromatografo e dello spettrometro di massa. È molto importante poter identificare la più bassa concentrazione di composti organostannici dato che il risultato incide sulla commercializzazione o meno del poliestere.
Determinare i composti organostannici, dunque, è una sfida e noi cerchiamo di fare del nostro meglio. In passato abbiamo eseguito uno studio con una multinazionale produttrice di poliestere ricercando eventuali inquinanti all'interno del loro prodotto. Da quel momento molte aziende ci chiedono di eseguire delle contro analisi sul loro poliestere per essere certi che il risultato di analisi precedenti sia esatto. E questo non può che renderci orgogliosi!
Un kit per esaminare acqua e alimenti presenti in casa con lo scopo di verificare la presenza di tossine e inquinanti. È il nuovo servizio che noi di Eurolab abbiamo pensato per voi e che sarà disponibile nei prossimi mesi.
Quattordici anni fa, l'11 luglio del 2002, venne pubblicato un importante articolo sulla rivista Nature. Si trattava della presentazione ufficiale del fossile Sahelantropus tchadensis, detto anche Uomo di Toumai, ritrovato un anno prima in Ciad da uno studente di un team di paleontologi e geologi coordinati da Michel Brunet, autore dell'articolo.