Il 18 luglio del 1898 Marie e Pierre Curie annunciarono la scoperta del polonio, un elemento raro, tossico e molto pericoloso. Inizialmente venne chiamato “radio F” ma fu necessario un nome definitivo per il suo inserimento nella tavola periodica.
È sempre affascinante scoprire come hanno i origine i nomi degli elementi chimici. Uno dei nostri tecnici di laboratorio, appassionato di storia della chimica, ci ha raccontato perché l'elemento scoperto dai coniugi Curie si chiami proprio così.
Il nome Polonio è tale in onore della Polonia, terra natale di Marie Curie, al tempo una regione in lotta per l'indipendenza dall'impero Russo. Con la scelta di questo nome i due scienziati vollero sensibilizzare l'opinione pubblica: fu la prima volta che un elemento chimico venne legato esplicitamente a una controversia geopolitica.
Quali sono dunque i criteri per dare un nome ai nuovi elementi?
Ovviamente gli scienziati non possono attribuire ai nuovi elementi dei nomi “a caso”. Ci sono delle regole stabilite dalla IUPAC, International Union of Pure and Applied Chemistry. L'elemento chimico può avere un nome ispirato alle sue proprietà fisiche, alla mitologia, a un minerale, a uno scienziato, a una città o nazione.
Vi ricordate che all'inizio dell'anno era stata annunciata la scoperta di quattro nuovi elementi? Avevamo scritto un articolo proprio su questa notizia ma allora non erano ancora stati decisi i nomi. Ebbene, proprio un mese fa sono state comunicate per prime proposte dei nomi dagli scienziati che li hanno scoperti. Il primo è Nihonium, dalla parola “nihon” che indica il Giappone, Paese in cui è stato scoperto. Anche il secondo e il terzo nome derivano dai luoghi in cui sono stati scoperti: Tennessine, da “Tennessee”, e Moscovium, da “Mosca”. Il quarto, l'Oganesson, ha origine dal nome dello scienziato russo Yuri Oganesian che ha avuto un ruolo chiave nella scoperta degli elementi più pesanti della tavola periodica.
Chissà se questi nomi verranno accettati definitivamente! Nell'attesa di saperlo noi di Eurolab continueremo a raccontarvi le curiosità sulla tavola periodica.
Quattordici anni fa, l'11 luglio del 2002, venne pubblicato un importante articolo sulla rivista Nature. Si trattava della presentazione ufficiale del fossile Sahelantropus tchadensis, detto anche Uomo di Toumai, ritrovato un anno prima in Ciad da uno studente di un team di paleontologi e geologi coordinati da Michel Brunet, autore dell'articolo.
Cosa ne pensate del nuovo servizio di analisi di acqua e cibo proposto da noi di Eurolab? Ve l'abbiamo chiesto con un sondaggio e diverse sono state le risposte che ci avete mandato. Abbiamo deciso di condividere con voi alcune storie di persone che si sono dimostrate interessate al servizio di analisi di cibo e acqua.